Siena (AAP) - In seguito alla pubblicazione dell’articolo « Orbetello, dalla vendetta alla farsa » firmato LidiaPoet, uno dei protagonisti, presentatosi come ex Capitano del Porto, ha inviato un diritto di replica dai toni decisi.

Nel suo testo, ricorda che, per legge, il Capitano del Porto non rilascia permessi né predispone denunce, competenze che spettano al Prefetto. A suo dire, chi afferma il contrario ignora o sceglie di ignorare le norme. Sostiene di non aver mai favorito nessuno, dichiarando che la sua “unica fedeltà” è “verso [sua] moglie e Siena”. Critica “i romanzi di fantasia” e “il mercato di pettegolezzi” che, secondo lui, sostituiscono i fatti, invitando a “vivere la propria vita senza romanzare quella altrui”.

In risposta, LidiaPoet conferma le accuse: documentazione doganale alla mano, afferma che il Prefetto aveva concesso permessi di sette giorni, scaduti il 17 luglio, senza alcuna richiesta di proroga. La permanenza in porto della nave sarebbe quindi risultata illegale. Secondo lei, il Capitano del Porto aveva il dovere di segnalare la scadenza e l’assenza di un comandante a bordo, il che avrebbe comportato la confisca del mezzo da parte della Repubblica. Il silenzio, sostiene, avrebbe favorito un passaggio riservato a persona fidata, mantenendo la proprietà privata.

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